Il Colosseo è uno dei monumenti più famosi d’Italia e del mondo intero.
Oggi sarebbe per noi impensabile che i romani non gli attribuissero alcun valore.
Tuttavia, ci fu un tempo in cui era così e la gente viveva al suo interno come se si trattasse di una piazza murata.
Questo emblema della cultura romana perse la sua utilità alla fine dell’impero d’Occidente, quando i ludi furono banditi. Una volta caduto l’impero divenne uno spazio pubblico che veniva utilizzato dagli abitanti della città come se fosse una piazza: vennero allestiti mercati nell’arena e negozi di ogni genere nei corridoi interni.
Il restauro del Colosseo
Nel tempo alcune persone stabilirono la loro dimora permanente all’interno del Colosseo.
Iniziò allora la trasformazione di questo monumento in una sorta di micro-quartiere con tanto di botteghe, magazzini, stalle e perfino una chiesa con cimitero.
A quei tempi la città cresceva solo all’interno delle mura in modo da proteggere i suoi abitanti, quindi lo spazio era scarso e prezioso.
Il Colosseo fu abitato fino al IX secolo, quando Roma subì due forti terremoti che provocarono il crollo parziale dell’anfiteatro, lasciandolo nello stato in cui lo vediamo oggi.
La gente ritenne troppo pericoloso continuare a viverci e abbandonò il luogo, che divenne proprietà del Vaticano.
Nel corso dei secoli continuò ad essere utilizzato soprattutto come magazzino e cava.