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Il popolo dei cavalli

    Gli Utes si definiscono il popolo dei cavalli. Come prima tribù non conquistata ad ottenere cavalli e bestiame, divennero rispettati guerrieri del sud-ovest.

    Gli Utes divennero presto noti per le loro grandi abilità di cavalli e furono responsabili della diffusione dei cavalli tra le altre tribù nelle pianure, nell’Altopiano e nel Grande Bacino. Un tempo ogni bambino che cresceva nella riserva sapeva andare a cavallo; era un punto di orgoglio. Gestire i cavalli era sia una tradizione, un’abilità di sopravvivenza che un modo pratico di trasporto.

    Il cavallo e il suo ruolo essenziale nella storia, nella cultura e nell’economia degli Ute sono rivelati in queste foto storiche della mostra permanente del museo. Raccontano le storie di come il cavallo ha trasformato i popoli Ute da cacciatori-raccoglitori che vivono in piccoli gruppi familiari a tribù che si muovevano a piacimento per centinaia di miglia, commerciando, cacciando, razziando e crescendo più forti.

    Dopo la rivolta dei pueblos nel 1680 si ebbe la fuga dei cavalli in massa e la loro popolazione aumentó nelle praterie. I primi a dedicarsi ai cavalli però furono i comanches fino al 17° inizio 18°, secolo (1690-1705). Divennero così potenti, impararono pure a domarli…