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Cagliari, scoppia il caso polizia locale: «Dirigente-comandante, nomina illegittima»

    Un importante sindacato «Marotto serio e con spirito di servizio ma non può ricoprire l’incarico, Truzzu intervenga: si rischiano annullamento di atti e anarchia»

    Il Dirigente del Comune Giambattista Marotto non può essere comandante della polizia locale di Cagliari. In dubbio non c’è la persona («occorre  specificare che la serietà, il sacrificio e l’impegno lavorativo non sono messi in discussione, anzi: lo ringraziamo») ma la legittimità della nomina.

    A manifestare perplessità è un importante sindacato, attraverso un comunicato sottoscritto dal rappresentante aziendale in Comune e dal segretario provinciale.

    Marotto, che governa il servizio Igiene del suolo,  ricopre l’incarico dal giungo 2023, quando ha preso il posto di Guido Calzia, «e la necessità di avere un comandante a tempo pieno inizia a farsi sentire». 

    C’è una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato «un orientamento giurisprudenziale ormai costante», precisando che «i dirigenti della polizia municipale possono eccezionalmente assumere la direzione di uffici ordinari dell’ente,  ma non anche il contrario (ossia dirigenti esterni alla polizia locale non possono diventare comandanti della stessa)».

    E non sarebbe ammesso nemmeno l’interim. 

    Questi principi e chiarimenti, non lasciano dubbi sulla possibilità che un mancato intervento di revisione della nomina di comandante del corpo, da parte del sindaco, possa esporre l’ente all’adozione di atti e di decisioni viziati o annullabili con ogni correlata conseguenza». 

    Ossia: c’è il rischio che atti firmati da Marotto vengano invalidati. 

    Senza considerare l’effetto che ciò comporterebbe sull’immagine degli appartenenti al corpo di polizia locale di Cagliari» il dubbio sulla legittimità della nomina a comandante può, comunque, creare situazioni di imbarazzo al tavolo di incontri con la Questura, al tavolo del comitato ordine e sicurezza della Prefettura e, più in generale, durante la delicata e particolare attività di polizia giudiziaria che risponde direttamente alla Procura della Repubblica».

    Nonostante i ripetuti solleciti e le garanzie ricevute «per una immediata soluzione almeno “tampone”», fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori, «la mancanza di una decisione e l’incertezza che aleggia in seguito alle recenti elezioni regionali non fanno altro che far acuire il malumore per i possibili risvolti della vicenda e preoccupare enormemente gli Agenti e gli Ufficiali del Corpo che temono “anarchia” e “confusione”».

    Enrico Fresu