Da anni qualche mente raffinata ha trovato il modo di rendere pericoloso l’attraversamento delle strade in corrispondenza degli incroci forniti di impianti semaforici modificando la temporizzazione degli stessi: dopo il verde arriva il giallo lasciato per un tempo relativamente lungo e successivamente scatta il rosso.
Questa variazione rispetto al precedente assetto (verde, breve intervallo di giallo e poi rosso) è a mio parere errata (ne ho avuto conferma anche a livello universitario) e comporta grossi problemi
di sicurezza, come ho purtroppo potuto sperimentare a seguito della morte di un mio caro amico investito sulle strisce mentre attraversava la strada in corrispondenza di un incrocio semaforizzato. Svariati decenni fa, quando discettavo con i colleghi che frequentavano la facoltà di Tecnica del Traffico alla Facoltà d’Ingegneria, mi veniva detto che la temporizzazione dei semafori aveva un chiaro significato: con il verde (tempo di permanenza abbastanza lungo) il pedone poteva attraversare l’incrocio; con il giallo (tempo di permanenza del giallo abbastanza breve) il pedone che aveva già iniziato l’attraversamento dell’incrocio doveva affrettarsi a completare il percorso e quello che non aveva iniziato ad attraversarlo doveva fermarsi e aspettare il successivo verde; con il rosso il pedone non doveva attraversare l’incrocio.
Invece con la modifica introdotta anni fa il pedone che arriva all’incrocio e trova il giallo, non sapendo a che punto dell’intervallo del giallo si trova è indotto ad attraversare, rimanendo spesso ancora a metà incrocio quando scatta il rosso.
Ritengo che la temporizzazione dei semafori debba tornare al precedente assetto.
Cesare Trombetta