di Angelo Forgione
Nella bella Verona sono davvero formidabili.
Negli anni Trenta hanno dato vita alle suggestioni di Shakespeare e si sono inventati la Casa di Giulietta, che è diventata il secondo sito cittadino più visitato dopo l’Arena.
Una finta abitazione, mica l’esemplare basilica romanica di San Zeno o altri siti d’arte locali, che in pochi visitano.
Ogni giorno, migliaia di turisti assiepano eccitati la strettoia che conduce al cortile della farlocca Casa, la bufala dalle uova d’oro del turismo veronese.
Là dove dagli anni Trenta c’è un finto balconcino antico c’era prima una brutta balconata con ringhiera.
Sotto a una finestra furono murati dei frammenti di un sarcofago antico presi dal museo di Castelvecchio.
Un palazzo risistemato con elementi dal sapore “shakespeariano”, anche all’interno.
Un’operazione avallata dalla soprintendenza che, dal nulla, ha dato il via a un’industria del turismo.
Contemporaneamente fu creata ad arte anche la tomba di Giulietta, che non è mai esistita.
Già, perché la vera storia dei due amanti che ispirarono il vicentino Luigi Da Porto (Shakespeare ne portò la scrittura in teatro), Mariotto e Ganozza, si svolse a Siena nel XIV secolo, senza dimenticare che la parola “balcone” non compare mai nelle prime scritture del dramma.
Verona, pensate un pò si è inventata anche la data di nascita dell’immortale ma mai nata Giulietta, e il 16 settembre di ogni anno festeggia un compleanno assai fantasioso.
Il capoluogo scaligero, anche grazie a questa “invenzione”, è tra le prime dieci città d’arte italiane per numero di arrivi e presenze di turistiche, tutte attratte da “la città di Giulietta”, mai esistita.
È bellissimo che vi sia un posto che simboleggi l’amore invincibile, ma non è affatto questo il presupposto dell’operazione.
Ogni anno accedono gratis al Cortile più di un milione e mezzo di persone, di cui duecentocinquantamila visitano la Casa pagando l’ingresso a 6 euro.
Fatti due conti, e considerando gli sconti per i gruppi, si tratta di non meno di un milione di euro l’anno.
Ora, però, il Comune di Verona pensa di spremere ancor di più la suggestione del turista, o l’ingenuità, se volete.
La giunta comunale ha infatti approvato l’introduzione del ticket per la sola visita al cortile, che prossimamente costerà 3 euro.
Così magari entreranno meno turisti e sarà garantito un introito aggiuntivo di almeno 3.000.000 l’anno.
E poi un percorso museale completo a 10 euro.
Tutto per visitare un’invenzione, all’insegna del falso, che poi è destinato anche alle scolaresche.
Viva l’educazione alla verità!