Prevenire o intervenire sulle difficoltà di gestire questi rapporti così complessi è possibile
Il rapporto con i propri figli può essere spesso fonte di ansia e preoccupazione per i genitori, soprattutto in questi anni in cui i modelli culturali cui la famiglia fa riferimento sono in continua evoluzione.
Un senso persistente di inadeguatezza nel proprio ruolo (genitoriale e figliare) o di incomprensione reciproca possono indurre ad un irrigidimento delle dinamiche relazionali che potrebbero cronicizzarsi in un deleterio distacco emotivo-affettivo.
Prevenire o intervenire su tali difficoltà è sempre possibile.
Puntare sulla promozione di un adeguato percorso educativo rappresenta il fattore protettivo per eccellenza, garante della costruzione di un ben-essere per tutta la famiglia.
Alcuni punti chiave per un’educazione efficace:
L’importanza delle regole
Esse danno sicurezza e creano punti di riferimento indispensabili nel percorso di crescita; sono efficaci quando sono espresse al positivo (evidenziare il comportamento desiderato, piuttosto che censurare quello inadeguato), sono sintetiche e concrete (invece di “fai il bravo”, specificare il comportamento atteso es. “gioca con le macchinine e quando hai finito riponile nel cesto”), poche (4 o 5 in modo da focalizzare l’attenzione su di esse e interiorizzarle), date al momento giusto ovvero in momenti piacevoli, di serenità e non di rimprovero (la regola associata ad una sensazione di sgradevolezza è interiorizzata con maggiore difficoltà), trasmesse da entrambi i genitori (è importante la loro coerenza interna, altrimenti la regola ne esce screditata e priva di consistenza, inoltre un genitore viene visto come “buono” e l’altro come “cattivo”).
Rilevare e valorizzare gli aspetti positivi
Osservare e lodare i comportamenti positivi e di attuazione delle regole, senza evidenziare quelli negativi (ciò rinforza la messa in pratica dei comportamenti adeguati e comunica un atteggiamento rassicurante di accettazione incondizionata da parte dei genitori).
Decifrare i comportamenti problematici
Rilevare il messaggio comunicativo del gesto disadattivo attuato dal figlio, cercare di risalire alle motivazioni del malessere o al suo bisogno di ricevere attenzione; non cedere ai gesti provocatori, ma insegnare che esistono forme alternative positive per comunicare, valorizzando le competenze che il giovane possiede di rispondere in maniera adeguata alle situazioni.
Ascoltare ed esprimere le emozioni
Riconoscere le emozioni che i figli vivono attraverso un ascolto empatico e rispondere ai loro bisogni; aiutarli a vivere ed esprimere i propri stati affettivi in modo sano e funzionale utilizzando la capacità di mediare cognitivamente.