l carro etrusco di Monteleone è un carro da parata datato al VI secolo a.C. e realizzato in Etruria (lunghezza: 209 cm; altezza: 130.9 cm).
Costruito in bronzo, ferro e legno di noce, il carro è decorato a sbalzo con intarsi in avorio. Raffigura temi della mitologia omerica, con Achille in apoteosi insieme alla dea Teti.
Achille è raffigurato col classico profilo barbato, capelli lunghi e riccioli che cadono sulle spalle e chitone corto ricco di decorazioni.
La dea invece presenta un chitone lungo ed è coperta da un mantello.
I due personaggi sono separati da uno scudo bilobato con elmo corinzio e protome di ariete, due uccelli rapaci che volano su un cerbiatto ucciso. Il timone della biga ha una protome di cinghiale, mentre il termine presenta una testa di uccello. Il giogo per l’attacco dei cavalli ha due anse che terminano con teste di serpenti, mentre il mozzo termina con una testa di leone.
Rinvenuto casualmente da un contadino a Monteleone di Spoleto nel 1902, faceva parte del corredo funerario di una tomba a tumulo.
È esposto dalla sua acquisizione nel 1903 nel Metropolitan Museum of Art di New York, Stati Uniti, mentre a Monteleone se ne trova una copia.
L’importanza del carro etrusco non può essere sottostimata, essendo un reperto unico al mondo che racconta la storia dei popoli pre-romani e delle loro origini. L’area denominata Etruria corrispondeva agli odierni territori della Toscana, dell’Umbria fino al fiume Tevere e del Lazio settentrionale, con propaggini in Liguria e verso la zona padana dell’Emilia-Romagna, della Lombardia e della Corsica. Il territorio umbro attorno Monteleone di Spoleto vede numerose necropoli etrusche e soprattutto resti della civiltà villanoviana, da cui si sviluppò la civiltà etrusca, prima di essere definitivamente inglobata e scomparire nella civiltà romana, a partire dalla conquista di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C.
In stile etrusco, è un carro da parata (biga) che, secondo Furtwängler, risalirebbe alla metà del VI secolo a.C. Costruita in legno e ricoperta da lamine bronzee lavorate con la tecnica a sbalzo, raffigura le scene della vita dell’eroe greco Achille. Rappresentato con la madre Teti sul pannello anteriore, Achille riceve da quest’ultima l’elmo e lo scudo.
Su uno dei due pannelli laterali l’eroe è rappresentato in combattimento con re Menone, egli punta la spada sul corpo dell’avversario colpendolo, mentre a terra c’è Antiloco, grande amico di Achille e vittima di Menone. Sul pannello di sinistra è rappresentata l’ascesa al cielo di Achille e a bordo di un carro trainato da cavalli alati, sotto il carro giace Polissena sacrificata in suo onore. Tra i pannelli laterali e quello centrale è un kuros, un giovane nudo in posizione frontale rigida. L’apoteosi di Achille sull’altra fiancata del carro è iconografia più tipicamente etrusca. Come tutto l’artigianato artistico etrusco del periodo il carro mostra una forte influenza stilistica ionica. La fascia al di sotto dei tre pannelli è decorata con figure animali che si azzannano tra loro, personaggi in corsa, grifoni.