Il Mos maiorum (dal latino mōs maiōrum, letteralmente «usanza, costume degli antenati») rappresenta il nucleo della morale tradizionale della civiltà romana. Per una società come quella romana, le tradizioni sono il fondamento dell’etica: esse comprendono innanzitutto il senso civico, la pietas, il valore militare, l’austerità dei comportamenti e il rispetto delle leggi.
Il Mos maiorum, fondendosi nell’insieme dei valori acquisiti in seguito all’ellenizzazione della cultura latina, darà vita alla humanitas.
l tempio consacrato alla Dea Luna si trovava sul colle Aventino; la tradizione annalistica ne fa risalire la costruzione a Servius Tullio, ma può trattarsi di una confusione tra Luna e Diana.
La prima menzione che abbiamo è del 182 aev quando una forte tempesta ne strappò una delle porte; è verosimile che la sua costruzione risalisse al III sec aev. e che si trovasse all’estremità nord-ovest del colle, sopra la Porta Trigemina.
Il suo recinto sorgeva su una piattaforma terrazzata.
Gli storici romani raccontano che, nel 121 aev, dopo una serie di scontri nei quali morì un praeco del console L. Opimius, C. Graccus si ritirò, con un gruppo di uomini armati, nel tempio di Diana sull’Aventino, da cui cercò di radunare un’armata di schiavi, promettendo loro la libertà.
Da qui, però dovette scappare a causa dell’irruzione degli uomini di Opimius, guidati da D. Brutus, saliti dal Clivus Publicus.
Durante la fuga in direzione nord, attraversò il tempio di Minerva e arrivò a quello di Luna; saltando dal terrazzamento su cui si trovava quest’ultimo, verso la Porta Trigemina, Graccus si ferì, ma riuscì a proseguire verso il ponte Sublicius per attraversare il Tevere in direzione del Gianicolo, dove si fece uccidere da uno schiavo.
Il tempio fu distrutto dall’incendio di età neroniana e non compare più nelle fonti antiche.