Durante la Repubblica di mezzo, l’esercito romano era una forza ben organizzata ed efficace, progettata per sfruttare al massimo le abilità dei suoi soldati.
Come descritto da Polibio, il reclutamento e l’organizzazione delle legioni romane erano basati su età, ricchezza ed esperienza, che determinavano il ruolo di un soldato all’interno dell’esercito.
L’esercito romano era suddiviso in Velites, Hastati, Principes e Triarii, secondo una strategia precisa:
Velites: Soldati più giovani e meno ricchi, destinati a compiti di schermaglia. Questi soldati di fanteria leggera erano agili e disturbavano il nemico con giavellotti prima del combattimento principale.
Hastati: Soldati leggermente più anziani ed esperti, formavano la prima linea di fanteria pesante. Armati di pila (giavellotti) e gladii (spade corte), erano i primi a ingaggiare il nemico.
Principes: Soldati nel pieno della loro forza ed esperienza. Posizionati dietro gli Hastati, erano la spina dorsale della legione e sopportavano il peso maggiore del combattimento una volta ingaggiato.
Triarii: I veterani più anziani, posizionati in fondo come riserva. Venivano chiamati solo nei momenti più critici della battaglia. La frase “ricorrere ai Triarii” significava fare un ultimo disperato tentativo.
Questo sistema permetteva all’esercito romano di mantenere un equilibrio tra soldati freschi e veterani esperti. Rifletteva anche la struttura sociale di Roma, dove ricchezza e status determinavano anche il ruolo militare. Le classi più agiate servivano in ruoli più prestigiosi e pericolosi, mentre i cittadini più poveri erano assegnati a compiti più leggeri o al servizio navale se il loro censo era insufficiente.
Questo metodo di organizzazione consentiva ai romani di schierare un esercito flessibile e adattabile, capace di rispondere a vari tipi di minacce sul campo di battaglia. Instillava anche un senso di progressione e ricompensa, con la possibilità di avanzare attraverso i ranghi in base al servizio e all’esperienza.