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Qual è stato l’Imperatore più crudele e sanguinario della storia di Roma?

    Molti considerano il periodo dell’impero romano come uno dei più belli della storia Europea, trascurando il fatto che durante quest’epoca si alternarono alcuni imperatori che sono stati inseriti all’interno della lista dei regnanti più folli e violenti della storia.

    Tradizionalmente sono 5 i grandi imperatori dell’impero romano che sono stati descritti dagli storici come i peggiori in assoluto – Caligola, Nerone, Domiziano, Commodo e Caracalla – quando in verità anche figure più celebrate come Augusto, Aureliano o Adriano hanno commesso delle gesta che oggi attribuiremmo a dei pazzi carnefici.

    Tra tutti i cattivi imperatori della storia romana c’è n’è tuttavia uno che si distinse particolarmente rispetto agli altri, sia per crudeltà che per le decisioni che prese durante il suo imperium.

    No, a differenza di quanto forse starete pensando non stiamo per parlando di Nerone, che oggi è stato riconsiderato positivamente dagli storici e viene ritenuto meno crudele rispetto a quanto è stato descritto dagli uomini del suo tempo. Stiamo parlando di Domiziano, l’ultimo imperatore della dinastia Flavia.

    Apparentemente Domiziano non fu un cattivo amministratore come venne descritto Caligola o Commodo. Si distinse anzi per efficienza e per aver rimodernato la burocrazia imperiale, che languiva dai tempi della morte di Tiberio, avvenuta oltre mezzo secolo prima.

    Durante il suo regno (81 d.C – 96 d.C), Domiziano si dimostrò però un imperatore dispotico, invidioso, imprevedibile e dedito alla vendetta, tanto che rese i suoi stessi matrimoni un inferno. Gli storici latini suggeriscono tra l’altro che partecipò direttamente all’omicidio di suo fratello Tito, che regnò per pochi anni dopo la morte del padre Vespasiano (durante quel piccolo regno Tito aiutò la popolazione di Pompei a rifarsi una vita dopo l’eruzione del Vesuvio).

    Nel corso del suo regnò Domiziano si distinse particolarmente per perseguitare tutti i senatori che si opponevano al suo volere e istituì un vero e proprio regime del Terrore in cui migliaia di ebrei, cristiani, filosofi, artisti finirono uccisi al Colosseo, crocefissi o condotti nelle segrete, insieme a vari suoi parenti, per morire di stenti.

    Secondo alcune stime, a causa delle sue liste di proscrizione e delle sue politiche d’intolleranza religiosa, furono decine di migliaia le persone che vennero condannate durante il suo regno. Era anche dedito ad uccidere i comuni criminali con le belve, rendendo Roma un vero e proprio campo di battaglia, in cui tutti potevano denunciare il proprio vicino di attività sovversiva contro l’imperatore e gli dei romani per eliminare un rivale.

    Un altro crimine molto grave che commise fu quello di commettere violenza su varie donne dell’élite romana, tra cui la figlia di suo fratello, Giulia, che sposerà, lasciando la sua precedente moglie Domizia Longina. Giulia stessa morirà in una situazione non molto chiara, incinta dell’imperatore, dopo aver passato diversi mesi ad esaudire (per sopravvivere) tutti i capricci del marito.

    Quello che rese l’impero di Domiziano così terribile fu però la sua durata. A differenza infatti del regno di Caligola, di Nerone e di Commodo, il suo regno durò a lungo – ben 15 anni – e poté modellare l’impero a suo piacimento, tramite fedelissimi servitori che eseguivano diligentemente i suoi ordini. Bisogna inoltre anche dire che durante gli anni precedenti al suo insediamento come imperatore, Domiziano si distinse con il suo atteggiamento già durante i regni di suo fratello e di suo padre, che non lo consideravano degno di amministrare Roma.

    Paradossalmente, Vespasiano e Tito sbagliarono su questo punto. Grazie a Domiziano Roma visse un momento economico ed architettonico di prosperità, ma per quanto riguarda il resto ci avevano visto giusto. Domiziano si rivelò un pessimo leader e fu odiato da tutti, tanto che è stato l’imperatore romano che ha dovuto affrontare il maggior numero di congiure ed attentati.