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Filosofia non è sapere ma amore per il sapere

    «Sin da Platone, la filosofia non è sapere ma amore per il sapere: il fatto di non potersi saturare come episteme è pertanto una determinazione essenziale del suo stesso statuto.

    Il fatto che nel Simposio Diotima definisca Eros come “filosofo per tutta la vita” lo colloca definitivamente in bilico tra sapienza e ignoranza, nel luogo di un desiderio inesauribile. […]

    L’inesauribilità del desiderio che accomuna psicoanalisi e mistica consente di coglierne l’aspetto antifilosofico non come opposizione rispetto alla filosofia ma come sua curvatura riflessiva, capace di ricondurre l’amore per il sapere al suo luogo di nascita e alla sua esperienza originaria.

    Mistica, psicoanalisi e antifilosofia non sarebbero dunque nemiche del pensiero filosofico ma andrebbero piuttosto pensate come tre declinazioni del desiderio che, in quanto tale, si trova alla base della filosofia stessa e ne innesca il movimento.

    A patto naturalmente di non ridurre la filosofia a un’attività meramente teorica volta al conseguimento di un sapere che peraltro ne segnerebbe l’estinzione.

    Tutte e tre le declinazioni condividono allora il potere, attribuito da Certeau alla mistica, vale a dire il potere di inquietare e assillare la filosofia, e in particolare l’epistemologia, non minandone le basi o auspicandone la dissoluzione ma riportandola costantemente al suo nucleo profondo di desiderio inesauribile».